Il 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la riduzione del rischio da disastri naturali. Sono varie le cause che li possono scatenare: vuoi per qualcosa di prettamente legato alla natura oppure, come molto spesso accade, sono frutto dei comportamenti sbagliati dell’uomo. Ecco allora che le stagioni non sono più scandite e definite come lo erano un tempo, andando a scatenare il tanto discusso surriscaldamento globale.

In questo articolo, parleremo degli accorgimenti necessari che dovrebbero adottare gli armatori delle barche a vela d’altura per inquinare il meno possibile. Infatti, un super yacht o un motoscafo ha livelli di inquinamento molto diversi da quelli di una barca a vela, per non parlare poi di quelli che potrebbe avere un possessore di una deriva.

Come può quindi agire un velista per fare la propria parte nel ridurre al minimo l’impatto ambientale?

  • Vela, quando (e il più) possibile: sicuramente decidere di navigare a vela piuttosto che solamente a motore è il primo passo per inquinare meno. Certamente quando non è possibile andare solo a vela, si può optare per un uso congiunto di vela e motore di modo da ridurre gli sprechi.
  • Pannelli fotovoltaici: avere installato un pannello fotovoltaico, anche piccolo, a bordo aiuta a diminuire la dipendenza da motore per quanto riguarda la produzione di energia. D’altra parte, la barca è esposta continuamente al sole, quindi, non c’è nulla di più producente che riuscire a generare energia elettrica tramite quella solare.
  • No agli usa-e-getta: certo che portare il servizio di piatti della domenica non è cosa consigliata in barca, ma quanto meno pochi ma buoni piatti e bicchieri infrangibili aiuta sì a ridurre l’inquinamento ma anche lo spazio che potrebbero occupare in stiva tutte le stoviglie di plastica.
  • I detergenti in poca quantità: certo è che i piatti bisogna lavarli così come bisogna prendersi cura della propria igiene personale, ma tutto questo è da fare con un occhio di riguardo in più rispetto a come magari si è abituati a casa. Infatti, quando le acque nere verranno scaricate, tutto finirà in mare causando inevitabilmente un inquinamento eccessivo rispetto a quello che magari poteva esserci usando meno detergenti.
  • Raccolta differenziata: lo sappiamo, quando si è in vacanza si tende a essere più pigri e quindi a fare una raccolta unica per i rifiuti. Inseriscilo nella tua lista dei buoni propositi e fai la raccolta differenziata anche quando sei in barca per fare un ulteriore passo per ridurre l’inquinamento.
  • Ridurre la climatizzazione: questo consiglio si applica per quelle giornate di caldo torrido e afoso, quando l’aria condizionata sembra essere l’unica soluzione alla sopravvivenza. In realtà, ricordati che se sei in barca e non sei in porto, sarai comunque circondato dall’acqua. Indi per cui puoi optare per dei tendalini e parasole sotto cui ripararsi nelle ore più calde e durante la navigazione.
  • Manutenzione del motore: tiene sottocchio il motore della tua barca, in quanto un motore in forma è infatti un motore pulito, che consuma e inquina meno. È d’obbligo quindi effettuare regolarmente il tagliando e cambiare i filtri, per assicurarsi che il propulsore abbia tutta l’aria necessaria e che possa usare un carburante pulito.
  • L’antivegetativa: nell’articolo che abbiamo pubblicato sul blog a settembre abbiamo parlato dell’importanza di non trascurare la propria barca durante la stagione invernale e, proprio l’antivegetativa, è una di quelle cose da inserire nella propria checklist delle manutenzioni da fare prima che arrivi l’estate. Una barca senza antivegetativa, infatti, è una barca “frenata” dalla vegetazione, che sforza maggiormente il motore e che quindi inquina di più.

Per ridurre al minimo l’inquinamento, evitare che la terra si scaldi ancora di più di quanto non stia già succedendo, e quindi diminuire il rischio dei disastri naturali, è necessario che ciascuno di noi faccia la sua parte. Come velista, inizia (se non lo fai già) a mettere in pratica questi piccoli accorgimenti e #begreen!