Come ogni anno, l’8 giugno è la giornata mondiale degli oceani. Sebbene preservare l’ambiente marino dovrebbe essere fra i nostri pensieri non solo durante questa ricorrenza, la prendiamo comunque come spunto per fare una serie di riflessioni sui comportamenti che possiamo adottare durante le crociere e uscite in barca al fine di non danneggiare i nostri mari e oceani.
Plastica: la causa principale dell’inquinamento marino
Sebbene la plastica sia stata fondamentale sotto molti punti di vista per lo sviluppo della nostra civiltà ma anche per la soluzione di molte problematiche, persiste comunque il fatto che, se non riciclata correttamente, finirà per sedimentarsi in mare. È noto infatti che sono stati recentemente ritrovati barattoli e bottiglie di plastica risalenti agli anni ’60 e ’50 del secolo scorso.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS One, nel 2019 erano presenti più di 170 trilioni di particelle di plastica nei mari di tutto il mondo. Come conseguenza, derivano i danni spaventosi a cui sono soggetti pesci, tutte le specie marine e, nutrendosi di essi, anche l’uomo che finisce quindi per assumere sostanze tossiche. Se la tendenza non effettuerà un cambio di rotta, l’Onu ha stimato che entro il 2040 negli oceani sarà maggiore il numero di plastica a quello dei pesci al loro interno.
L’ecosostenibilità a bordo
Fatta questa premessa, risulta quindi fondamentale che ognuno di noi metta in atto comportamenti idonei per la salvaguardia del mare e, ancor di più, quando ci troviamo a bordo di una barca.
Oltre a non gettare mai in acqua nessun tipo di rifiuto, sarebbe buona abitudine, ad esempio, preferire l’utilizzo di posate e piatti compostabili o, comunque, riutilizzabili, rispetto a quelli di plastica. Stessa cosa potrebbe valere per gli imballaggi dei saponi, detersivi e prodotti per l’igiene ma anche per le bottiglie dell’acqua. Potrebbero infatti essere impiegate le borracce in pvc piuttosto che le solite in plastica.
Non ultimo, per l’igiene personale, le pulizie della barca e il lavaggio di piatti e bucato, sarebbe bene ricorrere a saponi “green” a base di sostanze di origine naturale altamente biodegradabili e che rispettano il mare. Un’ottima alternativa sono per esempio i saponi solidi che limitano l’uso di contenitori e di un packaging indiscriminato.
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